Metodo di lavoro

DI COSA SI AVVALE L’OPR E IL METODO DI LAVORO

Per avviare l’OPR e dare dunque attuazione alla funzione propria di osservazione, una possibile pista può essere quella di iniziare con la raccolta ed analisi dei dati dei Centri di Ascolto diocesano e parrocchiali che si può attuare con gli strumenti informatici Ospoweb e Osporisorse, forniti gratuitamente da Caritas Italiana ; in alternativa e possibile utilizzare altri database informatici, sviluppati a livello diocesano o regionale (es. Mirod, Matriosca, OsCar, ecc).

Si possono coinvolgere altre realtà ecclesiali o associazioni laicali impegnate in attività caritative, per avere una visione più ampia delle situazioni di povertà presenti sul proprio territorio.

Si possono promuovere esperienze di coordinamento o partecipare a tavoli di lavoro che vedano coinvolti anche gli Enti pubblici: Servizi Sociali, Centri di Salute Mentale, Sert, Consultori, Inps, Centri per l’Impiego, Centri Antiviolenza e altre realtà che si ritengono utili e interessanti al fine di approfondire le diverse dinamiche delle povertà , da più punti di vista.

Altrettanto utili ed efficaci sono le collaborazioni con le Università e/o gli Istituti di ricerca per realizzare studi di approfondimento relativi a specifiche situazioni, particolari temi o fenomeni sociali

Un Osservatorio delle povertà e delle risorse dovrebbe poi essere ben radicato nel territorio e nel contesto ecclesiale di appartenenza; dovrebbe operare nella piena consapevolezza della storia della carità e del quadro legislativo e normativo in ambito sociale, così da capire in che direzione si evolvono sia le risposte ecclesiali che quelle istituzionali.

La divulgazione dei dati viene normalmente fatto tramite dossier statistici annuali, opuscoli riassuntivi. Periodicamente vengono interessati gli organi di stampa per pubblicazioni periodiche

STRUMENTI DI DIVULGAZIONE DEI DATI

È molto importante che l’analisi dei dati non resti un lavoro circoscritto a coloro che si prendono cura dei poveri, ma sia il più possibile comunicata e resa nota. Pertanto vengono adottati diversi strumenti, come ad esempio: comunicati stampa periodici, opuscoli riassuntivi, dossier statistici, pubblicazioni biografiche con storie di vita delle persone incontrate.

DA CHI È COMPOSTO L’OSSERVATORIO

L’OPR e costituito da un referente che si avvala di un’équipe che integri diverse competenze: ascolto, capacita informatiche, statistiche, sociologiche e teologiche. Obiettivo dell’OPR non e infatti solamente quello di una lettura scientifica dei dati, quanto piuttosto di un aiuto al discernimento e all’animazione pastorale della comunità . Trattandosi di capacita multidisciplinari, molto diverse tra di loro, l’ideale sarebbe formare un gruppo di lavoro che comprende persone impegnate in vari ambiti: Centro di Ascolto, Laboratorio promozione Caritas parrocchiali, comunicazione, progettazione, ecc.

È possibile anche avvalersi di competenze esterne, come ad esempio docenti universitari o esperti nei diversi settori sopracitati.

IL LAVORO CON LE CARITAS PARROCCHIALI

Le parrocchie sono interlocutori privilegiati, da valorizzare e coinvolgere.

Se e chiara la funzione dell’ascolto e degli interventi di aiuto materiale alla persona, passa invece spesso in secondo piano il tema della giustizia sociale e il ruolo prevalentemente pedagogico della Caritas. È quindi importante educare i volontari delle parrocchie attraverso corsi di formazione e incontri periodici, che aiutino a comprendere l’importanza dell’osservazione e della raccolta dati; che insegnino l’utilizzo degli strumenti informatici e che permettano di conoscere il proprio territorio attraverso occhi nuovi. Aiutare cioè i volontari nella capacita di osservare non solo le singole storie, ma anche l’insieme delle povertà incontrate. In questo modo i volontari stessi potranno divenire animatori della propria comunità parrocchiale, sensibilizzando sempre di più i fedeli, in azioni di solidarietà e attenzione ai fratelli, coinvolgendo anche altre realtà pastorali.

Inoltre i volontari sono coloro che, meglio di chiunque altro, possono raccogliere storie di vita o svolgere attività di ricerca su specifici argomenti, azioni cioè che aiutino l’osservazione ad essere sempre più accurata e non superficiale.