Come da statuto (art. 2 lett. C) compete alla Caritas organizzare, in collaborazione con la Caritas Italiana, e coordinare a livello diocesano interventi di emergenza in caso di pubbliche calamità e contribuire allo sviluppo umano e sociale dei Paesi più poveri.Rimandando alle iniziative del centro documentazione per le azioni di sensibilizzazione e le collette di solidarietà, la Caritas diocesana negli anni ha avviato alcune collaborazioni significative con altre diocesi nel mondo tra queste:
CROAZIA:A seguito del conflitto bellico si è avviato e concluso un sostegno alle famiglie che si trovavano in uno stato di vero bisogno segnalate dalla Parrocchia o della Caritas del posto, provvedendo soprattutto all’educazione scolastica dei bambini e al supporto della famiglia per quanto riguarda i beni di prima necessità
INDIA: Nel 2000, a fronte di un viaggio nella diocesi di Vijajawada presso l’istituto Diocesan Educational Society seguito da P. Marredy, si è avviata una collaborazione per adottare a distanza alcuni alunni che vengono segnalati dallo stesso istituto.
SERBIA: Dopo gli eventi bellici sono stati presi contatti con alcune comunità religiose della Diocesi di Pancevo (Ortodossa, Cattolica e Riformata) con le quali è stato possibile avviare un percorso di adozioni a distanza e strutturare un progetto di sviluppo ambientale che ha visto anche il coinvolgimento della Provincia di Ravenna tramite l’Assessorato all’ambiente.
ROMANIA: Dopo aver instaurato con la Caritas di Bucarest percorsi di adozioni a distanza a seguito dei conflitti successivi alla caduta del regime comunista, attualmente si è organizzato un rapporto di collaborazione per il rifornimento di medicinali alla farmacia della stessa Caritas attraverso l’operato di alcuni volontari delle parrocchie della nostra diocesi (Santo Stefano, Gambellara e San Zaccaria) che li raccolgono e li organizzano per invii periodici (due all’anno circa).
BENIN: Collaborazione con la diocesi di Djougou (mons. P. Viera) per adozioni a distanza, realizzazione di due pozzi d’acqua (nel 2009) e sostegno alla costruzione di una casa di accoglienza per bambine.