Il nuovo servizio civile e i nuovi del servizio civile!
Lo scorso 15 gennaio sono entrati in servizio i nuovi volontari del servizio civile che, dallo scorso anno, ha acquisito il titolo di “universale”.
È tempo quindi di novità sia per chi fisicamente comincia questo percorso, sia per il tipo di proposta che, pur restando fedele alla sua portata educativa ed esperienziale, si prefigge nuovi orizzonti soprattutto in senso di collaborazione e co-progettazione tra enti.
Effettivamente sembra che nel corso del tempo il servizio civile abbia rappresentato e rappresenti una via preferenziale per favorire nuovi processi: dalla formazione, alla progettualità, alla collaborazione tra enti…. e così via.
Il prossimo anno infatti alcuni volontari in servizio civile potrebbero essere “figli” di più enti accreditati e non solo della singola Caritas diocesana; in questo senso si sta già lavorando per una collaborazione con enti pubblici e privati che operano nell’ambito del privato sociale e nel campo della promozione culturale.
I progetti sono stati il crocevia che ha caratterizzato il passaggio tra servizio civile degli obiettori di coscienza (in convenzione) e quello attuale: molti enti e sedi di servizio non hanno saputo gestire la richiesta di giovani in funzione di obiettivi da raggiungere e di attività specifiche da mettere in atto e, di conseguenza, hanno interrotto la loro esperienza.
Oggi viene richiesto agli enti che hanno scelto di avviare la progettazione nel servizio civile, di condividere questa esperienza facendo “rete” in un sistema di enti accreditati di diversa estrazione ma capaci di condividere e realizzare un programma di progetti che intende intervenire in un preciso contesto per migliorarlo e permettere ai giovani che aderiranno, di vivere una esperienza di solidarietà sociale.
Non è così semplice avviare collaborazioni perché il processo non riguarda solo la condivisione di competenze, ma la reale collaborazione in un percorso comune che mette al centro il benessere del territorio e il volontario in servizio civile nella sua figura di giovane cittadino attivo.
Passando ai nuovi volontari che hanno avviato l’esperienza lo scorso 15 gennaio, è doveroso salutare chi li ha preceduti nel 2019 e che il giorno prima ha terminato l’esperienza: Beatrice e Michele, che lo hanno svolto presso il doposcuola parrocchiale di Mezzano; Sana e Matteo che invece hanno prestato servizio presso il centro d’ascolto diocesano Caritas.
Accogliamo e auguriamo un buon percorso a Maria Giulia, Davide, Simone, Echaymae e Mohamed che lo svolgeranno rispettivamente a Mezzano (i primi 3) e Portomaggiore (gli ultimi 2) in un progetto destinato al doposcuola parrocchiale e agli oratori.
Il responsabile del servizio civile della Caritas